L’Alpago e il Cansiglio

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“L’Alpago si può raggiungere con breve percorso, sia da Vittorio Veneto, sia da Belluno, trovandosi a mezza via fra queste due città. Esso forma un angolo appartato, ma non recondito, della provincia di Belluno.”
Con queste parole don Umberto Trame, appassionato narratore della storia del territorio alpagoto, descrive nel 1932 nel libro “La Conca dell’Alpago” l’area: una descrizione che calza a pennello ancora oggi perché l’Alpago è realmente una spettacolare terra tutta da scoprire.
Partendo dal Lago di Santa Croce particolarmente frequentato dagli amanti degli sport d’acqua per le sue correnti d’aria ed in cui si specchiano le alte cime delle montagne dal Teverone al Dolada, dal Monte Cavallo al Col Nudo e molte altre che superano i 2000 metri d’altezza, arrivando fino alla secolare Foresta del Cansiglio oggi riserva demaniale ed un tempo proprietà della Repubblica di Venezia che ha usato gli alti faggi per costruire la potente flotta.
Un territorio compreso in tre Comuni, Farra d’Alpago, Tambre e Alpago, con una serie interminabile e variegata di paesi che popolano la grande Conca alpagota.
Una terra unica e rara per la sua antica storia, le sue tradizioni ancora oggi vive, la natura lussureggiante, la fauna e la flora ricchissime per la loro varietà, i boschi verdi in estate, infuocati d’arancio in autunno e candidi in inverno, le svettanti cime montane ed un paesaggio da attraversare e vivere tutto l’anno.